Mogno

Dizionario cubano italiano

Dario Mogno – Fermín Romero: Dizionario cubano italiano / Diccionario italiano cubano. Tutto è cominciato da una raccolta di parole e modi di dire cubani, che Dario era venuto costruendo per uso personale nel corso di vari anni di frequentazione dell’isola caraibica: un quaderno compilato a mano, in cui con il tempo la fatale perdita dell’ordine alfabetico, oltre alle numerose correzioni e integrazioni, ne aveva totalmente compromesso l’utilità. Nelle sue peregrinazioni per librerie e banchetti dell’usato avaneri a Dario capitò per le mani una vera chicca: El habla popular cubana de hoy di Argelio Santiesteban; tornato a casa, si decise quindi a mettere ordine nel suo vocabolarietto, trasferendolo sul computer e integrandolo con una quantità di parole ed espressioni idiomatiche pescate nel libro di Argelio. Nel febbraio del 1998 se ne portò a Cuba una stampata; la vide la cara amica Irma Armas, allora direttrice dell’Editorial Pablo de la Torriente, e gliene propose la pubblicazione offrendogli nel contempo la possibilità di affidarne l’editing al miglior redattore della casa editrice, Fermín Romero, un altro suo caro amico. Con Fermín si accordarono che il suo ruolo non sarebbe stato semplicemente quello dell’editor, ma senz’altro quello del coautore. Cominciò allora una serie di laboriosi scambi epistolari, che di là a un anno li avrebbe portati a consegnare alle stampe, seppur in un’edizione sintetizzata per rientrare nel budget previsto, il Dizionario cubano italiano / Diccionario italiano cubano. L’anno successivo ne sarebbe stata pubblicata in Italia una 2ª edizione (Hazard edizioni), che, oltre a recuperare il materiale tagliato nella 1ª, ne corresse gli errori e l’arricchì di numerosi altri lemmi. Consapevoli del cammino che ancora restava da fare, partirono subito con la preparazione della 3ª edizione e ne completarono il testo sino alla lettera M (con un incremento dei lemmi considerati di poco più del 20 per cento), quando i risultati commerciali delle prime due edizioni li indussero con dispiacere ad abbandonare l’opera.

 

Fumetti cubani

Historieta cubana. In febbraio del 1990 Dario ebbe l’opportunità di partecipare all’Avana al Primer encuentro iberoamericano de historietistas. Era lì per mantener fede a una promessa fatta anni addietro all’amico Alberto Breccia (la storia di quella promessa si può trovare qui …in spagnolo). A Cuba era già stato in precedenza, nel 1981 e due volte nel 1986, ma nelle edicole non gli era mai capitato di trovare pubblicazioni a fumetti. Come avrebbe scoperto proprio quell’anno, in realtà nel 1981 uscivano regolarmente i periodici per ragazzi Pionero e Zunzún, ai quali a fine 1985 si erano aggiunte le riviste della Editorial Pablo de la Torriente: Cómicos, Pablo ed El Muñe: con ogni evidenza le tirature di queste pubblicazioni, benché fossero tutt’altro che disprezzabili, erano insufficienti a soddisfare la domanda di un famelico pubblico giovanile, cosicché dalle edicole le copie sparivano in un battibaleno. La partecipazione all’encuentro gli fece scoprire l’esistenza di una produzione fumettistica cubana della quale allora nulla si sapeva in Italia, e gli offrì l’occasione di entrare in contatto con il folto gruppo dei fumettisti locali, con molti dei quali negli anni a venire avrebbe stabilito un rapporto di fraterna amicizia. Tornato in Italia, da una parte parlò della sua recente esperienza cubana con gli amici Luigi Bona e Nessim Vaturi e assieme decisero di realizzare un libro antologico dedicato al fumetto cubano (Fumetti a Cuba si sarebbe pubblicato due anni dopo, edito da ID Immagini Diffusione con la collaborazione de La Borsa del Fumetto), dall’altra diede vita ad alcune rudimentali pagine web in cui cominciò a inserire i dati di cui via via entrava in possesso sulle vicende del fumetto nell’isola caraibica.

 

Esposizione storica del fumetto cubano

Historietas cubanas. Medio siglo de sátira, aventura, humorismo, educación y propaganda en Cuba. È nel 1995 che l’incarico di organizzare una esposizione dedicata al fumetto cubano per Lucca Comics & Games offrì a Dario l’occasione di affrontare l’argomento in modo più organico e completo. In giugno fece un viaggio straordinario a Cuba apposta per selezionare il materiale da esporre e per raccogliere più dettagliate informazioni sulla storia del fumetto nell’isola caraibica. Allestì quindi la mostra, affiancandogliene anche un’altra dedicata al poster cinematografico cubano: entrambe ebbero luogo a Lucca tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre. Nel 2002 gli fu chiesto di prepararne una versione con didascalie in spagnolo per organizzarne l’anno successivo una replica in Argentina. Predispostane quindi su supporto informatico una versione aggiornata in spagnolo, a febbraio 2003 la portò con sé a Cuba. Irma Armas la vide, gli propose di presentarla anche nel suo paese e si mise immediatamente in movimento a tal fine; tra febbraio e marzo l’esposizione fu così ospitata dal Museo de la Revolución dell’Avana. Nell’ottobre successivo fu infine presentata al Centro Cultural General San Martín di Buenos Aires, e poco dopo ne fu realizzata la versione web. Trascorsi da allora più di dieci anni, anche se nel periodo di fumetti a Cuba se ne siano prodotti ben pochi (per lo più ristampe di materiale già pubblicato), l’esposizione andrebbe ulteriormente aggiornata. È impresa in cui prima o poi Dario si dovrà cimentare.

 

Revista Latinoamericana de Estudios sobre la Historieta

Revista Latinoamericana de Estudios sobre la Historieta. Il novembre del 2000 Dario lo passò all’Avana, ove era andato per dare sostegno psicologico alla cara amica Irma Armas, che doveva sottoporsi a un delicato intervento cardiologico. Irma era la direttrice dell’Editorial Pablo de la Torriente, e a lei si doveva l’ideazione e l’organizzazione del biennale Encuentro iberoamericano de historietistas. Qualche giorno prima di entrare in ospedale riesumò una proposta di Dario di qualche anno prima di pubblicare una rivista di studio sul fumetto latinoamericano, che non aveva avuto seguito per l’impegno organizzativo ed economico che avrebbe comportato per la casa editrice; gli disse che era arrivata alla conclusione che si dovesse riprendere in considerazione la possibilità di pubblicare la rivista e gli chiese di stenderne un progetto dettagliato e il relativo preventivo di spesa. Qualche giorno dopo Dario le presentò i risultati del compito affidatogli, e la vigilia dell’intervento chirurgico Irma diede il via libera all’iniziativa. In aprile 2001 uscì il primo numero del trimestrale, la cui testata, omaggio postumo al critico cubano Fidel Morales (19/07/1935-12/5/1979), è il sottotitolo della sua mitica ©Línea. In poco meno di dieci anni della Revista Latinoamericana de Estudios sobre la Historieta sono usciti 37 numeri, l’ultimo in marzo del 2010. La pubblicazione è stata allora sospesa per problemi organizzativi ed economici della Editorial Pablo de la Torriente, oltre che per ragioni di salute di chi si è occupato dei contatti con gli autori, dell’editing dei testi e della loro impaginazione.

 

Oliviero Mogno: Miiscellanea

Oliviero Mogno: Miscellanea. È certamente uno stereotipo, ma su come sia un ingegnere sembra siano più o meno tutti d’accordo. Oliviero (24/11/1906-21/09/1981) era diverso. Era ingegnere meccanico, e bravo nel suo campo, ma i suoi interessi debordavano ampiamente, spaziando dalla letteratura alla filosofia, dalla storia dell’arte al cinema, dalla geopolitica alla storia… non c’è disciplina che per un verso o per l’altro non richiamasse la sua attenzione: un eclettico, ma mai un superficiale. È stato un eccellente fotografo, e non ha mancato di cimentarsi nella pittura e nella scultura. E, nella disperazione di sua moglie, si divertì realizzando un barometro di precisione, due sismografi (uno per le scosse oscillatorie, l’altro per quelle sussultorie), un anemometro, un gigantesco lampadario (costituito da un poliedro regolare con un numero spropositato di facce)… tutti installati nel soggiorno di casa. La sera, quando tutti si erano ormai coricati, tirava fuori la sua macchina per scrivere e cominciava a battere sui tasti. È a quella sua produzione notturna che i figli Dario e Donatella, dopo la sua scomparsa, hanno attinto per comporre Miscellanea: 160 pagine a stampa, che della vastità ed eterogeneità dei suoi interessi, oltre che della sua arguzia e del suo spirito ironico, offrono una piccola ma efficace testimonianza.

 

Pagine sciolte di Dario Mogno

dario.mogno.com: un sito in costruzione. Quarantacinque anni fa Dario decise di realizzare una casetta di legno da piazzare nel giardino di casa per i suoi figli (Michele e Silvia, che avevano allora rispettivamente 6 e 4 anni). Fece il progetto; comprò il legname, la ferramenta occorrente, oltre a mattoni, sabbia e cemento per la base d’appoggio e un rotolo di ondulux per il tetto; e si mise all’opera: in nove giorni la casetta era quasi finita e fu consegnata ai bambini. Mancavano solo le imposte delle finestre e il parapetto del balcone antistante. L’idea era di completare l’opera nei giorni successivi; quindici anni dopo, quando la famiglia traslocò in altra casa, alla casetta ancora mancavano imposte e parapetto. C’è da augurarsi che lo stesso destino non abbia il «sito in costruzione» di Dario, sebbene il titolo che gli ha voluto assegnare lasci in questo senso poco tranquilli.